Ciao a tutti!
Oggi voglio parlarvi di un tema che mi sta molto a cuore: la crescita personale.
Che differenza c’è tra crescita spirituale e personale?
Spesso si sente parlare di “crescita spirituale”, ma io preferisco evitare questo termine perché, ormai, è usato e abusato.
Troppo spesso si associa la spiritualità a una serie di stereotipi: il dover essere sempre gentili, sorridenti, buoni con tutti, anche con chi ci fa del male.
Questi comportamenti, in realtà, non sono altro che condizionamenti. Sono idee che derivano dalla cultura, dalla religione o da norme sociali che ci vengono imposte.
Per questo preferisco concentrarmi su un concetto più autentico: la crescita personale.
Cosa significa per me crescita personale?
Significa conoscersi davvero, in profondità.
Riconoscere e accettare tutti gli aspetti di noi stessi, sia quelli positivi sia quelli negativi.
Viviamo in una realtà duale: finché saremo in questa realtà, avremo sempre luci e ombre dentro di noi.
Il primo passo è prenderne consapevolezza.
Non siamo sempre come vorremmo essere, e spesso l’immagine che abbiamo di noi stessi non coincide con la realtà.
Quanti di voi, ad esempio, si sono guardati allo specchio e si sono piaciuti, ma poi si sono rivisti in una foto o in un video e hanno pensato: “Ma questo sono io? Non mi riconosco!”. O ancora, quante volte avete ascoltato la vostra voce registrata e non vi è sembrata quella che sentite dentro di voi?
Tutto questo accade perché abbiamo prospettive diverse: quella interna e quella esterna.
La crescita personale parte proprio da qui: accettare chi siamo realmente e smettere di rincorrere un ideale imposto dall’esterno.
Il miglioramento autentico
Migliorarsi non significa seguire regole dettate dalla cultura, dalla religione o da qualsiasi altra influenza esterna.
La vera crescita arriva ascoltando quella parte profonda dentro di noi, quella che già conosce cos’è giusto e cos’è sbagliato. Non abbiamo bisogno di strutture esterne per dircelo.
Per me, crescere significa diventare più naturali e più semplici.
È in questa semplicità che troviamo la vera elevazione.
Essere “spiritualmente elevati” non significa essere saggi, illuminati o camminare a due metri da terra. Significa essere autentici, naturali, umani!
Quindi, se volete intraprendere un percorso di crescita personale, iniziate da voi stessi. Guardate dentro di voi, accettate quello che siete, e lasciate che la vostra essenza più vera emerga.
Ricordate: la vera elevazione è nella semplicità!
Alla prossima!
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