In questo video, il Maestro descrive il rapporto che c’è tra pratiche energetiche ed arti marziali, da alcuni ritenute inscindibili mentre da altri considerate distanti.
Il senso di una pratica energetica è per l’appunto sviluppare energia nel proprio corpo, attraverso esercizi corporei, di respirazione e di meditazione.
Questi esercizi permettono di prendere consapevolezza della “macchina corporea” di cui disponiamo, e di ottimizzare al meglio le sue prestazioni equilibrando corpo, cuore e mente.
La pratica energetica permette quindi di comprendere meglio sé stessi, e di attuare le giuste strategie per raccogliere più energie e disperderne il meno possibile.
Questo può tradursi per esempio in una migliore gestione del corpo, ma anche in una attenzione più focalizzata al momento e non squilibrata da pensieri o emozioni.
È importante capire però che la pratica energetica o le pratiche interne non bastano da sole per diventare dei combattenti; sono uno strumento che potenzia ciò che siamo, ma non l’unico che abbiamo a disposizione.
Le arti marziali sono una “via”: come tutte le vie quindi puntano all’evoluzione dell’individuo ed allo sviluppo di consapevolezza.
Ma ogni “via” ha le sue caratteristiche, e le arti marziali sono la “via del guerriero”: non possono prescindere quindi dalla loro caratteristica specifica, cioè il combattimento.
La pratica energetica, per essere di aiuto alla via marziale, deve essere necessariamente abbinata agli esercizi tipici del combattente, quali preparazione atletica, uso dei colpitori, sparring ecc.
Nonostante il Maestro sia stato testimone di numerose espressioni di capacità straordinarie e non comuni, non ha mai assistito a manifestazioni energetiche “esplosive” nella pratica di combattimento; lo stesso Fa Gong, l’emissione di energia, richiede uno stato psicofisicoparticolare per essere realizzato, che già difficilmente si può produrre in situazioni tranquille, figuriamoci nello stress di un combattimento!
La verità è che il combattimento si fa attraverso sudore, sangue e muscoli; la pratica energetica può essere un aiuto per aumentarne il livello e per comprenderlo come “via”, ma si tratta pur sempre della “via del guerriero”.